Guardare Sanremo fino a tardi costa caro
Ieri mattina, monsù Ramela insieme ai suoi due amici al bar, lamentava il fatto che guardare Sanremo è più difficile che scalare l’Everest. «Se continua così, tanto vale dare la linea direttamente a Unomattina!» ha sbottato. Sorseggiando il caffè, ridevano discutendo dell’infame orario di chiusura previsto per le serate del festival. Amadeus ha stabilito che nessuna serata finirà prima delle due di notte, un’ora impossibile per chi mangia alle 18 e va a letto presto. Martedì, il programma è terminato addirittura alle 2.20. Un’assurdità. «Se il Festival va in onda fino a tarda ora – commenta Ramela -, probabilmente è colpa nostra. Perché se siamo ancora svegli a guardarlo, vuol dire che Sanremo ha un fedele esercito pronto a seguirlo e a sacrificare qualche ora di sonno in nome di uno show irripetibile. Perché, allora, dovrebbe chiudere prima? Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ma sia chiaro: domani mattina chi arriva dopo le 8, al paga ël cafè büjent për tucc.
Con la chicca ant ël dialët ëd Bièla tradotta da Andrea Di Stefano – Autore di: «Leĝe e scrive ‘l piemontèis. Gramàtica e antologia dla lengua piemontèisa e dël dialët ëd Bièla»