I tre «Re» detronizzati
Uno, il Vittorio Barazzotto, continua a tessere la sua tela nella politica fra una lezione a scuola, una pratica nel prestigioso ufficio commercialistico in città, un articolo per un giornale. Ma Monsù Ramela non gli perdona l’uscita che ha fatto a Cossato dove il suo partito – Italia Viva – lo ha proposto sindaco fra gli sberleffi del centro sinistra. ‘Codì ch’ët hè falo? Ët podìe pròpi nen ëscusé sensa?’. Ma la politica per lui è come una malattia: non molla, anche se dopo le esperienze di Sindaco a Biella e col Pd a Palazzo Lascaris in Regione, oggi le condizioni per rientrare in gioco sono proprio scarse.
L’altro, il Gabriele Mello Rella, che proprio il Barazzotto aveva sconfitto nel 2004 nella corsa a Sindaco, preferisce i saloni ovattati delle banche e dei consigli di amministrazione, stare dietro le quinte, ma non ha mai abbandonato il desiderio di avere un ruolo pubblico sin da quando, ragazzo del Bottegone, aveva iniziato a frequentare le stanze della Dc. Far di conto è il suo mestiere, così come insegnarlo agli altri all’Università. Per il centro destra moderato è quello che si dice una risorsa. ‘As capiss nen për fé que’, dice Monsù Ramela. Che, a proposito del terzo, l’ex sindaco del centro sinistra Marco Cavicchioli, continua a chiedersi: ‘A l’é sparì tut ant un colp’. Ha ragione. L’avvocato, dopo la grana della Funicolare e la pesante sconfitta subita al primo turno nel 2019 da Corradino e Gentile, si è ritirato nel privato e nessuno ne ha più sentito parlare.
[r.a.]
Nell’immagine, Vittorio Barazzotto, Marco Cavicchioli e Gabriele Mello Rella. Tutti e tre sono stati sconfitti alle elezioni comunali