Una lunga storia che iniziò nel cantone di Giara
L’Ospizio di Carità di Biella fu fondato in seguito agli editti del 1716-1717 di Vittorio Amedeo II, che vietavano la mendicità e promuovevano la creazione di ospizi e congregazioni di carità. Il 2 agosto 1718, il consiglio comunale di Biella nominò una congregazione composta da quattordici membri eletti, due rappresentanti del capitolo di Santo Stefano e sette membri di diritto per realizzare l’Ospizio. Con il sostegno del governatore Tommaso Minganti, l’Ospizio iniziò le sue attività tra il 1721 e il 1722, ospitando i primi poveri in una casa in affitto ai piedi della Costa d’Andorno. Nel 1723, l’Ospizio ottenne una sede propria grazie all’eredità del nobile Giuseppe Andrea Colombo, e nel 1737, Ferdinando Antonio Dal Pozzo lasciò il suo patrimonio all’Ospizio, che lo acquisì dopo una lunga disputa legale. Nel 1744, l’Ospizio acquistò una proprietà nel cantone di Giara, adattata fino alla configurazione attuale. Dal 1740, un lanificio interno fondato dai fratelli Gromo offriva lavoro ai ricoverati, e continuò a operare nella nuova sede.
La Provincia di Biella, istituita nel 1622 per esigenze fiscali e militari, fu soppressa nel 1859 e integrata prima nella Provincia di Novara, poi in quella di Vercelli nel 1927. Con il DL del 6 marzo 1992, la Provincia di Biella fu ristabilita, e dal 1995 il palazzo dell’ex Ospizio di Carità ne è la sede istituzionale. La prima presidente fu Silvia Marsoni, seguita da Orazio Scanzio e Sergio Scaramal, che per soli 41 voti soffiò la poltrona al presidente uscente. Successivamente, la presidenza passò a Roberto Simonetti fino al 2012, quando fu commissariata e gestita dal prefetto Angelo Ciuni fino al 2014. Negli anni successivi, la Provincia è stata guidata da Emanuele Ramella Pralungo, Gianluca Foglia Barbisin e nuovamente da Ramella Pralungo, il cui mandato scadrà a fine settembre di quest’anno.