Funicolare e borgo del Piazzo

Quel luogo tanto amato dai Biellesi

Il Piazzo è nato il 12 aprile 1160, un martedì. Agli abitanti viene spontaneo dire: scendo a Biella, come se il Borgo fosse altra cosa rispetto alla città della quale, un po’ defilato, ne fa parte. Fino al 1848 era la sede del Comune e al Piazzo risiedevano i Ferrero Marchesi della Marmora, i Dal Pozzo della Cisterna, i Gromo di Ternengo, i Gromo Losa di Prarolo. Al Piazzo c’è il palazzo dove visse Carlo Antonio Coda, primo storico di Biella, trasformato prima in casa circondariale e oggi sede dell’Ostello della Gioventù. Dietro Palazzo Cisterna è possibile ammirare un raro esempio di edificio su travi in legno del XIV° sec. Nel vicolo del Bellone, nascosta ai passanti, c’è la Sinagoga. Prima che venisse abbattuto, per fare posto al cotonificio Poma, il nostro Pantheon era la chiesa di San Domenico, dove nel 1519 trovò sepoltura Sebastiano Ferrero, un personaggio entrato nei libri di Storia – della sua salma si persero le tracce quando doveva essere traslata (forse) nella vicina chiesa di san Giacomo. Al Piazzo c’è la casa dei Vercellone, la famiglia di Anna, la madre del fisico Amedeo Avogadro. Tra le dimore nobiliari dei La Marmora e dei Ferrero di Masserano, tra il 1667 e il 1765 venne costruita la chiesa della Confraternita del Santo Sudario, opera, in parte, di Pietro Francesco Giuseppe Beltramo, autore dello scalone della porta regia di Oropa. Al Piazzo, infine, è attiva, dal 1885, la funicolare, trasformata dal Comune, sotto la guida di Cavicchioli nel 2018, in ascensore inclinato. La trasformazione non è stata indolore ma il collegamento con il Piano è garantito – e gratuito.

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