Dal 28 ottobre al 25 aprile
Giovedì 18 maggio 1939 fu, per il capo del Governo, il cav. Benito Mussolini, una giornata molto impegnativa. Inaugurò nello stesso giorno la stazione San Paolo, l’Ospedale degli infermi e la Torre Littoria, in via Pietro Micca – oltre a fare visita agli industriali che, in via Torino, avevano da pochi mesi aperto la nuova sede. Lo accompagnavano Achille Starace e Paolo Thaon di Revel. Il progettista, Federico Maggia, collegò la torre con la casa del fascio – destinata ad ospitare nel dopoguerra alcuni uffici pubblici – con una passerella. Si trovano entrambi in pieno centro ed occupano una superficie complessiva di 2000 mq. Nel 2019 sono stati messi in vendita, senza esito. La torre, con vista sulle montagne, è disposta su 8 piani (una stanza per piano più il vano scala). «Il dito di Mussolini» – così venivano definite quelle costruzioni – fungeva da archivio per i vicini uffici. La torre di Torino – in origine sede del PNF – dopo l’acquisizione da parte della Società Reale Mutua Assicurazione venne trasformata in residenza di lusso e uffici. Una soluzione improponibile, date le dimensioni, per quella di Biella. Che cosa farne?. Con una decisione bipartisan, potrebbe essere destinata ad ospitare una rassegna fotografica che ripercorre le vicende di Biella «dal 28 ottobre al 25 aprile» – con chiaro riferimento alla marcia su Roma (1922) e alla Liberazione dal nazifascismo (1945). Un ascensore panoramico, sul retro, consentirebbe di raggiungere l’ultimo piano e, attraverso le immagini, rivivere gli anni cruciali della nostra storia. Ad una (qualificata) commissione il compito di scegliere il professionista e selezionare le fotografie.