La rivitalizzazione culturale del Biellese
La Fondazione Pistoletto è, tra gli elementi attrattivi del territorio, il più noto a livello internazionale. Merito di Michelangelo Pistoletto che l’ha fatta sorgere lungo le rive del Cervo – tra le mura dell’ex Lanificio Trombetta – ridando nuova vita ad uno dei tanti edifici di archeologia industriale dei quali è ricca la nostra regione – e dotando il Biellese di una realtà culturale tra le più prestigiose del mondo nel settore dell’arte. Abbiamo intervistato il Maestro il 5 novembre dello scorso anno per avere un suo parere sulle potenzialità offerte dagli enormi spazi industriali lasciati vuoti – dall’abbandono delle vallate – e sulle possibilità offerte dal Biellese per iniziative analoghe a quelle messe in atto dalla Fondazione. La risposta è ricca di suggestioni, perché introduce una variante non di poco conto nel concetto di collaborazione. «Dobbiamo considerare tutti i comuni della provincia un’unica grande città», ci aveva detto, e per compiere questo sforzo, in una realtà ricca di individualità, non occorre realizzare tutto in un unico posto. Ogni Comune deve offrire le proprie specificità e portare un proprio, originale, contributo. Un tratto del percorso del Cervo è stato trasformato in un cantiere di idee e di suggestioni che hanno trovato il modo di collaborare tra di loro e con le istituzioni. Oltre alla Fondazione Pistoletto, sono a disposizione degli studiosi gli archivi della Fondazione Sella e, poco distante, nell’ex lanificio Alfredo Pria, è stata aperta al pubblico una galleria d’arte.