Ferraris, Piacenza e Rondi

Il futuro del territorio è nelle mani dei giovani?

E’ una terna rappresentativa della generazione di industriali in uscita dagli impegni quotidiani nelle imprese che hanno diretto per tanto tempo, ma anche di un mondo associativo, come quello dell’Unione Industriale Biellese, quella composta da Franco Ferraris, Carlo Piacenza ed Ermanno Rondi. Tre alfieri dell’imprenditoria biellese che però hanno dedicato parte della loro vita anche alla causa comune delle aziende e del territorio. Spesso in sinergia nelle singole branchie in cui hanno espresso la loro attività: l’Uib e la Confindustria, la Fondazione Cassa di Risparmio, Città Studi, l’Editoria. Senza mai dimenticare il proprio core business rappresentato per Ferraris dal Lanificio Ermenegildo Zegna, per Piacenza dall’antico lanificio di famiglia a cui ha recentemente accorpato lo storico Lanificio Cerruti e per Rondi dalla Incas di Vigliano prima che venisse ceduta a un gruppo tedesco.
Tra una crisi del tessuto produttivo e l’altra l’attenzione è sempre stata focalizzata allo sviluppo del territorio per strade, treni, autostrade digitali, svolta turistica e formazione professionale dei giovani. Purtroppo, dopo 20 anni di tante parole, i fatti si vedono col contagocce e Biella annaspa sempre più vecchia e impoverita. ‘Del resto – osserva Monsù Ramela – il motto degli imprenditori biellesi è sempre stato chi fa da sé fa per tre e solo da poco dicono di voler giocare in squadra. Ma a l’é nen già tard?’.

[r.a.]

Nell’immagine, Ermanno Rondi presidente Città degli Studi scommette sul futuro dei giovani. Carlo Piacenza e Franco Ferraris lo confermano

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